Lo schiavista (Italian Edition) by Beatty Paul

autore:Beatty, Paul [Beatty, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2016-10-05T22:00:00+00:00

Le luci della città: un interludio

Non ho mai capito il concetto di città gemellata, però mi ha sempre affascinato. Il modo in cui le due città si scelgono e si corteggiano somiglia più a un incesto che a un’adozione. Certe unioni, come quelle tra Tel Aviv e Berlino, Parigi e Algeri, Honolulu e Hiroshima, sono pensate per segnalare la fine delle ostilità e l’inizio di un’era di pace e prosperità; matrimoni combinati in cui le città imparano ad amarsi col tempo. Altre invece sono nozze riparatrici, imposte perché una città (per esempio Atlanta) ne ha messa incinta un’altra (per esempio Lagos) durante un primo appuntamento sfuggito al controllo e sfociato nella violenza secoli fa. Alcune città ne sposano altre più in alto di loro nella scala sociale per ottenere denaro e prestigio; altre invece scelgono partner più in basso solo per far incazzare la madrepatria. Indovina chi viene a cena? Kabul! Di tanto in tanto due città si incontrano e si innamorano su una base di rispetto reciproco e predilezione per le gite in montagna, i temporali e il rock’n’roll classico. Pensate ad Amsterdam e Istanbul. Buenos Aires e Seul. Ma in età moderna, quando una città media è troppo impegnata nel tentativo di far quadrare il bilancio e impedire che le sue infrastrutture crollino, trovare l’anima gemella è molto difficile, perciò tutte si rivolgono al Sister City Global, un’organizzazione internazionale di incontri che trova un partner ai comuni solitari. Erano trascorsi due giorni dalla festa di compleanno di Hominy, e sebbene io e tutta Dickens soffrissimo ancora dei postumi della sbronza, quando la signora Susan Silverman, City Match Consultant, mi telefonò per discutere della mia richiesta, non avrei potuto essere più entusiasta.

«Pronto. Siamo felici di esaminare la sua istanza per un gemellaggio cittadino internazionale, ma non riusciamo a trovare Dickens sulla mappa. È vicino a Los Angeles, giusto?».

«Una volta eravamo un comune a tutti gli effetti, ma adesso siamo diventati una specie di territorio occupato. Come Guam, le Samoa Americane o il Mare della Tranquillità.

«Ah, siete vicini all’oceano?».

«Sì, un oceano di guai».

«Be’, non ha importanza se non siete una città ufficialmente riconosciuta, Sister City Global ha già trovato in passato partner per comunità come la vostra. Per esempio, la città gemellata con Harlem, New York, è Firenze, Italia, per via del fatto che entrambe hanno vissuto un Rinascimento. Dickens non ha mai avuto un Rinascimento, vero?».

«No, e nemmeno l’Illuminismo».

«È un gran peccato, però avrei preferito di gran lunga che foste una comunità costiera, perché questo cambia la situazione. In ogni caso ho inserito i vostri dati demografici nel nostro computer, Urbana, il quale mi ha fornito tre possibili candidate».

Andai a prendere l’atlante e mi sforzai di indovinare quali sarebbero state le fortunate signore. Sapevo di non poter aspirare a città come Roma, Nairobi, Il Cairo o Kyoto. Però mi aspettavo che qualche esponente molto fascinosa della serie B, come Napoli, Lipsia e Canberra, fosse senz’altro papabile.

«Allora, ecco le vostre tre città gemellate in ordine di compatibilità… Ciudad Juárez, Chernobyl e Kinshasa».

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